La classe lavoratrice che si è trovata in prima linea durante la crisi sanitaria è formata da una maggioranza di donne. Quelle donne che abbiamo dimenticato di includere nella stanza dei bottoni, ma donne che sono sovrarappresentate in quei settori che offrono paghe da fame e condizioni precarie: sanità, commercio al dettaglio, pulizie, cura alle persone, etc.
Abbiamo tutte e tutti tratto beneficio dai loro servizi, eppure sono donne che spesso dimentichiamo e a cui non diamo la giusta importanza, così come diamo poca importanza a tutti quei lavori non pagati svolti nell’ambito domestico e di vicinato, in questo periodo fondamentali per mantenere la coesione sociale.
In occasione del primo maggio 2020 il Coordinamento donne della sinistra pone l’accento su tutti i lavori dimenticati, sottovalutati e invisibili, da sempre, ma indispensabili e vitali per sopravvivere alla pandemia. Lavori occupati prevalentemente da donne. Il Coordinamento donne della sinistra, pur limitato nelle azioni dalle restrizioni messe in atto a causa del Covid-19, si unisce alla piazza virtuale della Giornata internazionale del lavoro, che anche quest’anno non si ferma.
Rivendichiamo visibilità per quelle lavoratrici che sono impiegate in settori che vengono puntualmente dimenticati e sottovalutati in quanto prevalentemente retti da donne e per tutti quei lavori nell’invisibilità informale. Chiediamo condizioni di lavoro dignitose che permettano di uscire dalla precarietà, dalla sottoccupazione e dalla pauperizzazione e rendite dignitose per tutt*. Esigiamo una condivisione meno stereotipata del lavoro domestico, di cura ed educativo come il suo carico mentale e i suoi ritmi più lenti, non standardizzabile. In generale, auspichiamo un’uscita dalla settorialità stereotipata del mondo del lavoro, ma anche un riconoscimento del lavoro svolto al di fuori del mercato del lavoro: non esistono lavori che solo le donne devono e possono svolgere, viceversa non esistono lavori che solo gli uomini devono e possono svolgere. E non può essere considerato lavoro solo quello salariato.
Auspichiamo una maggiore e migliore rappresentanza nei posti decisionali e di responsabilità, e processi decisionali che sappiano includere tutte e tutti, senza lasciare nessuna nell’ombra.
Per questi motivi, nel corso dei prossimi mesi il Coordinamento delle donne di sinistra cercherà di dare visibilità, attraverso video testimonianze, a molte di quelle donne che sono rimaste invisibili a causa di una società che da troppo tempo usufruisce dei loro lavori, del loro tempo e della loro condizione precaria.