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Si è tenuta sabato 16 gennaio in modalità virtuale l’Assemblea annuale del Coordinamento donne della sinistra. Tra i vari temi all’ordine del giorno si è ripercorso il 2020, un anno particolarmente duro per le donne. Un anno che ha rafforzato le disuguaglianze sociali e le discriminazioni di genere. Infatti, se da una parte le donne sono state duramente colpite a livello sociale ed economico dalla pandemia, dall’altra non sono state per nulla rappresentate nei media e considerate nei tavoli di discussione.

Dopo aver ripercorso i vari eventi organizzati durante l’anno, sottolineando la necessità di reinventare le modalità di incontro, si è dato spazio alle presenti per esternare le proprie esperienze e riflessioni riguardo alla tematica “Donne e (post-)covid”. Da questo momento di scambio è emersa tanta preoccupazione, paura, frustrazione e rabbia, ma anche voglia di reagire per portare delle alternative all’attuale sistema capitalista, che è la causa principale sia della pandemia, che delle conseguenze sanitarie, economiche e sociali che ne derivano. Si è notato che con la pandemia le discriminazioni in Svizzera e a livello mondiale sono aumentate e a subirne le conseguenze sono soprattutto le donne. Donne, che hanno un ruolo fondamentale durante la crisi sanitaria: sono le impiegate in prima linea nei settori sociosanitari e dei negozi di prima necessità, ma sono anche coloro che devono farsi in tre tra (tele-)lavoro, accudimento di figli e parenti e lavori domestici. Per questo loro impegno esse hanno in parte ricevuto applausi ma non migliori condizioni salariali o condizioni di lavoro. Al contrario, durante la pandemia le donne sono le vittime principali della violenza domestica, accentuata dal fatto di dover stare in casa, e le loro esperienze e sensibilità vengono sovente dimenticate dai media e dagli organi decisionali, dove prevalgono soprattutto le personalità al potere e quindi uomini. Il fenomeno dell’inesistenza delle donne nei tavoli di discussioni per la ripartenza, nei consessi decisionali e di informazioni rappresenta un grosso problema di rappresentanza che evidenza come l’opinione delle donne sembri non interessare.

Per affrontare le crisi attuali e prevenire quelle future è dunque necessario ripensare al nostro sistema e passare da una società di mercato, centrata sulla produzione di merci e sul profitto, a una società della cura, capace di soddisfare i bisogni di tutti gli esseri umani senza discriminazioni e di salvaguardare l’ambiente che ci circonda.

Queste riflessioni influenzano in maniera importante anche l’agenda 2021 del Coordinamento donne della sinistra. 2021, che per le donne Svizzere sarà un anno importante, poiché si festeggerà il 50° anniversario del suffragio femminile in Svizzera.

Tra le priorità continuerà ad esserci il monitoraggio della comunicazione dei media e i contenuti dei vari servizi di informazione, che troppo spesso si dimostrano sessisti e peccano di rappresentanza femminile. il problema dell’inesistenza delle donne nei dibattiti pubblici va risolto. Cogliamo l’occasione per fare un appello a tutto il mondo dei media: di donne competenti ci sono in ogni ambito della società e vanno coinvolte. Una trasmissione, un dibattito o uno scambio di idee con rappresentanti unicamente maschili è un’immagine non più attuale. In questo senso aderiamo alla campagna europea “NO WOMAN NO PANEL- senza donne non se ne parla” ideata nel 2018 dalla Commissaria europea per l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù Mariya Gabriel. Questa campagna mira ad avere una adeguata rappresentanza di donne nei convegni, negli appuntamenti istituzionali, nei talk, nei dibattiti, nelle commissioni, nei comitati.

Un altro importante tema sarà quello dell’azione locale a favore della parità, soprattutto in vista delle elezioni comunali. A questo proposito, prossimamente verrà lanciata l’Agenda femminista per i comuni: un elenco di priorità che verrà messo a disposizione delle persone candidate e/o elette, per tematizzare la parità di genere durante la campagna e la legislatura comunale 2021-2024.

Durante i primi mesi dell’anno verrà tematizzata anche la questione del divieto della dissimulazione del viso. Un’iniziativa popolare in votazione il 7 marzo e alla quale bisognerà opporsi e spiegare alla popolazione che non ha niente a che vedere con il femminismo, anzi. Un tale divieto non solo punirebbe le poche e presunte vittime di un obbligo di velarsi il viso, ma limiterebbe anche il diritto all’autodeterminazione e diverse libertà di tutte e tutti noi.

Nel corso dell’anno il Coordinamento donne della sinistra organizzerà inoltre incontri e documenti su più tematiche e continuerà la collaborazione con la rete nateil14giugno in vista delle date importanti.

Vista la modalità inconsueta dell’Assemblea si è deciso di rinviare le nomine statutarie ad una prossima Assemblea straordinaria in presenza. Il Coordinamento donne della sinistra coglie quindi l’occasione per incoraggiare eventuali persone interessate a candidarsi in Comitato.