Nel corso della sua intera vita, Nadia Canonica-Guidotti fu madre, lavoratrice e militante. Si batté per i diritti delle donne, la depenalizzazione dell’aborto, per migliorare la situazione delle madri sole con responsabilità famigliari, per denunciare le discriminazioni, i soprusi e la violenza. Tramite le associazioni e le commissioni di cui fece parte, così come a titolo individuale, Nadia Canonica-Guidotti si distinse pure grazie all’impegno profuso nell’ambito del miglioramento della protezione legislativa delle donne.
Tra il 1999 e il 2001, consapevole che in Ticino non esistevano strutture mirate, Nadia Canonica-Guidotti, unitamente a un gruppo di donne provenienti dal mondo sindacale e associativo, diede vita al Comitato di sostegno alle donne vittime di violenze sessuale concretizzatosi poi, l’8 marzo 2001, nell’Associazione SOS Donna da lei stessa presieduta.