Il congedo paternità in votazione dà diritto a 14 giorni pagati, che potranno essere frazionati nei primi 6 mesi di vita del bambino. Ne avrà diritto il padre legale del bambino, dipendente o indipendente, a condizione d’essere stato assicurato all’AVS per almeno 9 mesi, d’aver lavorato 5 mesi durante la gravidanza della madre e di avere un contratto di lavoro in essere il giorno della nascita del bambino. Il montante sarà pari all’80% del proprio salario, al massimo 196 franchi al giorno, per un totale di 2.744 franchi per 2 settimane. Ed il finanziamento sarà garantito da un aumento dei contributi paritetici dello 0,05%, ovvero 2,50 franchi per un salario di 5.000 franchi: metà a carico del datore di lavoro e metà a carico del dipendente.
Il prossimo 27 settembre sapremo se questo progetto vedrà la luce: il popolo svizzero si esprimerà infatti sulla modifica della legge sulle indennità di perdita di guadagno (controprogetto indiretto all’iniziativa popolare «Per un congedo di paternità ragionevole – a favore di tutta la famiglia»), che consente di istituirlo. Come sindacalista e donna sostengo con convinzione il congedo paternità. La nascita di un bambino è un avvenimento importante per le famiglie e tutti i padri devono poter essere minimamente presenti. Questo congedo rappresenta un passo avanti per la maggior parte dei padri, che si vedono oggi riconoscere un solo giorno libero pagato al momento della nascita di un figlio. Il congedo di 2 settimane retribuito permetterebbe loro di essere presenti durante i primi giorni di vita del bambino, assistendo la madre e favorendo una migliore suddivisione dei compiti parentali.
Il fatto che il diritto del lavoro svizzero per la nascita di un figlio preveda, come per un trasloco, un solo giorno pagato per il padre pone la Svizzera agli ultimi posti in Europa. Uno studio della Commissione per le questioni familiari indica che la durata media del congedo maternità/paternità/parentale nei Paesi OCSE è di 43 settimane, quindi più del doppio che in Svizzera. Tale Commissione punta ad un modello di 38 settimane pagate: 14 settimane per la madre, 8 settimane per il padre e 16 settimane di congedo parentale (da suddividere tra i genitori). Il Sindacato VPOD va ancora più in là, rivendicando il pagamento di un congedo maternità di 6 mesi, paternità di 2 mesi e parentale di 1 anno.
Due settimane di congedo paternità sono poche, ma costituiscono un’avanzata necessaria per la politica familiare svizzera e una tappa fondamentale per intavolare il discorso del congedo parentale. Si tratta di un tassello essenziale per il raggiungimento della parità, in quanto è soprattutto con l’arrivo di un bambino che vengono cristallizzate le classiche discriminazioni di genere. Infatti spesso è la madre a lasciare il lavoro o a ridurre il grado d’occupazione, mentre il padre continua la sua carriera professionale senza pause né riduzioni. Questo fa sì che i genitori prendano strade diverse, ciò che si riflette anche sui rapporti di coppia.
Il congedo paternità è un investimento necessario nella società svizzera. Votiamo sì il prossimo 27 settembre e continuiamo a chiedere a gran voce anche l’istituzione di un vero congedo parentale.
Lorena Gianolli
Articolo pubblicato sul CdT in data 25.09.2020