Il Consiglio D’Europa, di cui la Svizzera è membro, anche sull’onda del #MeToo, ha adottato la Recommendation CM/Rec(2019)1 of the Committee of Ministers to member States on preventing and combating sexism (disponibile in Inglese e Francese) che invita gli stati membri ad agire in modo deciso contro il sessismo, prendendo provvedimenti quali per esempio “considerare riforme legislative che definiscano e criminalizzino l’incitamento all’odio sessista, lanciare campagne di sensibilizzazione riguardo ai commenti sessisti sui social media, e sviluppare manuali per educatori ed educatrici per individuare meglio e per combattere gli stereotipi di genere a scuola”.
Come è emerso durante la recente serata organizzata dal Coordinamento in collaborazione con il Gruppo donne USS, anche in Svizzera mancano strumenti legislativi per combattere l’odio in rete e proteggere le vittime, molto spesso donne.
Dobbiamo fare in modo che la politica nazionale recepisca il messaggio è aggiorni il diritto e le politiche educative per rispondere a un sempre maggior bisogno di democrazia che metta al centro rapporti il rispetto reciproco.
L’immagine è ripresa dall’articolo La regolamentazione del linguaggio dell’odio nel contesto europeo