Parità?

Che le cure infermieristiche siano una professione sanitaria va da sé, mentre la loro intrinseca componente sociale viene a volte dimenticata. Le infermiere e gli infermieri ci aiutano a nascere, si occupano di noi quando ci ammaliamo, ci infortuniamo, ci assistono quando diventiamo genitori, ci accompagnano nell’invecchiamento, fino alla fine. Il loro operato è composto da solide conoscenze scientifiche e precisi gesti tecnici, ma anche da una fondamentale empatia: ascoltare, consigliare, rassicurare, tenere la mano sono altrettante competenze necessarie. Secondo la definizione del portale svizzero dell’orientamento professionale, essi lavorano « tenendo conto dei principi etici e giuridici, dello stato di salute, dei bisogni, dell’etа, del genere, della biografia, dello stile di vita e dell’ambiente sociale delle/dei pazienti, nonché dell’ambiente culturale, economico e sociale. » Un ruolo essenziale e una grande responsabilità insomma.

Oggi questi professionisti sono sottoposti a forti pressioni, particolarmente conosciute in ambito stazionario acuto e nell’ambito delle cure domiciliari: il tempo per compiere ogni gesto è predefinito, non c’è margine per gli imprevisti, c’è frustrazione di fronte a una perdita della natura umanistica della funzione, il sistema si basa su una ferma gerarchia, occorre sostituire i colleghi assenti per malattia o vacanza. Non da ultimo, le basi contrattuali stentano ad evolvere per adattarsi a un mestiere impegnativo e a condizioni moderne.

Conseguenza di questa situazione, è comprensibile che un genitore in generale, una madre in particolare debba rinunciare a lavorare a turni, come lo è che una persona, con l’avanzare dell’età, non sopporti più un’attività faticosa fisicamente e mentalmente e alcuni orari lavorativi. Oggi c’è allarme per la tendenza a un abbandono precoce del posto, proprio nel momento in cui è noto a tutti l’invecchiamento della popolazione.

Per rafforzare questo settore ancora a maggioranza femminile, occorre preservare maggiormente le risorse individuali, incoraggiando altresì più uomini a intraprendere questi percorsi. Accettando l’iniziativa per cure infermieristiche forti il 28 novembre salvaguarderemo questa professione, attribuiremo un più giusto riconoscimento al prezioso lavoro svolto da infermiere e infermieri e ci assicureremo le cure necessarie quando la vita ci metta in difficoltà.

Agnese Strozzega – Coordinamento donne della sinistra

pubblicato sul CdT il 09.11.2021