Il 7 marzo voteremo sull’iniziativa dell’UDC denominata “Sì al divieto di dissimulare il viso”. Un NO a questa iniziativa è molto importante. Quasi 400.000 musulmani vivono e fanno parte della Svizzera – da decenni. Tifano per la squadra nazionale di calcio svizzera e forse sono state proprio le persone che si sono prese cura della popolazione in questo periodo pandemico. Quasi nessuna donna musulmana svizzera indossa un burqa e si stima che solo tra le 20 e le 30 indossino il niqab. Portare il velo integrale può essere una scelta personale.
Iniziative come il divieto dei minareti o il divieto del burqa lasciano profonde cicatrici nella comunità musulmana svizzera. Il 7 marzo, ancora una volta, potrebbe essere inscritta nella Costituzione una frase direttamente rivolta contro le musulmane e i musulmani. La destra populista pone tutte e tutti i musulmani nello stigma del diverso, alimentano paure a fratture. L’iniziativa non risolve alcun problema ed è indegna per la Svizzera.
L’iniziativa strumentalizza l’uguaglianza di genere per fomentare la xenofobia: nessuna donna sarà più libera o indipendente grazie a questa iniziativa. Al contrario esse saranno ancora più soggette al controllo della società. Per questo motivo non facciamoci ingannare: l’uguaglianza tra i generi non può essere raggiunta con codici d’abbigliamento arbitrari!
La lotta contro l’estremismo religioso è essenziale, ma si combatte con l’apertura, con lo stato di diritto e con il rispetto delle minoranze – non con codici di abbigliamento simbolici nella Costituzione svizzera.
No al divieto del burqa:
1. La destra populista pone tutte e tutti i musulmani sotto attacco
2. L’iniziativa strumentalizza l’uguaglianza per fomentare la xenofobia
3. L’estremismo si combatte con l’apertura, lo Stato di diritto e il rispetto delle minoranze – non con divieti d’abbigliamento a livello costituzionale
→Vota NO il 7 Marzo a questa iniziativa dell’UDC
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