Attivarsi

Vogliamo un concetto di lavoro senza più garanzie di tempo libero? Vogliamo genitori sempre meno presenti? Vogliamo una società sempre più basata sul consumismo, spesso insostenibile da vari punti di vista? Vogliamo un liberismo che gonfia le tasche dei grandi imprenditori asfissiando i piccoli commercianti?

Dal canto mio, so esattamente come rispondere a queste domande.

A breve, saremo chiamati a votare su un’ulteriore estensione degli orari di apertura dei negozi. Questo andrebbe in primo luogo a sfavorire le lavoratrici e i lavoratori del settore della vendita, spesso poco qualificati, a remunerazione modesta e già sottoposti a orari a turni. Si penalizzerebbe ancora una volta un personale che sappiamo prevalentemente femminile.

In una realtà piccola come quella del Ticino, uno scenario di aperture continuate dei negozi non avrebbe neanche senso.

La domenica 18 giugno non passiamola chiusi in un centro commerciale a fare acquisti inutili, ma rechiamoci alle urne per dire che tipo di società desideriamo. Votiamo NO alla modifica della Legge sulle aperture dei negozi. Questo importante atto richiederà pochi minuti e poi potremo approfittare del resto della giornata per rigenerarci o per incontrare i nostri cari.

Agnese Strozzega
Coordinamento donne della sinistra

Articolo apparso sul Corriere del Ticino del 25.05.2023